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Dialogo assente

Il dialogo assente. Non è scegliere il sostantivo o l’accidente. E’ stare con, o constatare, la distanza tra soggetto ed oggetto. E’ come l’abbandono di un ruolo. Occorre un semplice movimento. Operare la ricomposizione. Riguarda la bellezza e l’estetica e quindi l’estasi. Uscire da sé. Piano sequenza probabilmente ad occhi chiusi. Uguale e diverso. Qualità del sentire e riduzione didascalica dell’essere. E’ sempre e solo colpa dell’uomo: (s)oggetto della storia, ombra d’un sogno e bambino che salta nelle pozzanghere.

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